Regno d'Ausonia

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    Regno d'Ausonia

    (al-Mamlak'at al-Hasaniya/Fanjakan'i Usonia/Padshahy Husaan)



    hUtPSfc



    Nome Ufficiale Completo: Regno d'Ausonia

    Lingua Ufficiale: Italiano

    Altre Lingue: Arabo, Malgascio, Persiano (ufficiali a livello regionale)

    Capitale: Tebe (4’190’496 ab)

    Città Principali:
    Ghanima (2’840’000 ab)

    Prospera (1’316’000 ab) 

    Moncale (800’385 ab)

    Forra (598’979 ab)

    Forma di Governo: Monarchia Federale Costituzionale

    Re: Enrico II d’Arcata

    Primo Ministro: Francesco Gheisari, conte di Marsamira

    Area: 280.000 km2

    Popolazione: 22.334.000 ab

    Densità: 79,7 ab/km2

    Tasso di Natalità: 22%

    Tasso di Crescita: 1,49%

    Valuta: Tornese Ausone (TAU)

    PIL (PPA): 1.152 miliardi $

    PIL (PPA) pro capite: 17.208 $

    ISU: 0,659 (medio)

    Risorse Principali:
    Minerali: Petrolio, gas naturale, nickel, oro e gemme (in quantità limitate)

    Altre: Agricoltura, legname, pesca, turismo

    Religioni Maggioritarie:
    - Islam kharigita - Qarmatismo ausone, regolato dal Mahdiato
    - Cristianesimo cattolico, regolato dall'arcidiocesi di Tebe e dalle quattro diocesi suffraganee di Moncale, Prospera, Damasina e Ghanima

    Politica di endorsement: Preferenza su politica affine
    Supporto all'attuale Delegato: Ausonia supporta il Delegato Regionale Albarusija
    Cariche attualmente ricoperte nella regione: Nessuna eccetto quella di membro ordinario della SNI

    Edited by Ausonia - 26/7/2019, 17:23
     
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    STORIA

    Antichità

    La prima menzione di Ausonia, o meglio di una delle sue città, appare già su un frammento di ceramica risalente all'VIII secolo a.C. trovato nella moderna Tel Aviv, riportante un testo in Paleo-ebraico che dice "L'oro di Ofir, 30 shekel”; intorno al VI-V secolo a.C, anche i libri biblici dei re citano la città di Ofir (la moderna Forra) come un porto da cui il re Salomone riceveva ogni tre anni un carico di oro, argento, legno di sandalo, perle, avorio, scimmie e pavoni; la Bibbia riferisce anche di una spedizione congiunta israelo-tiriana a Ofir in partenza da Ezion-Geber, antico porto israeliano sul golfo di Aqaba, e di ritorno con grandi quantità di oro.
    Ophir è anche menzionata intorno al I secolo a.C. nel diario di viaggio greco Periplo del Mar Eritreo come Ephyra, una città che si dice sia situata in una regione chiamata "Azania"; più tardi, anche i romani, i bizantini e i sasanidi menzionano Azania ed Ephyra, questa volta segnalandola come una colonia persiana. Non è ancora chiaro, tuttavia, da chi fu fondata la città; alcuni storici inizialmente sostenevano la teoria secondo la quale Ofir era sempre stato un insediamento persiano, il che appare improbabile poiché l'esistenza della città è menzionata molto prima della nascita dell'Impero achemenide; sembra che solo i Sasanidi abbiano avuto legami con Ofir, che essi stessi dichiarano di aver conquistato intorno al 496 d.C.
    Al giorno d'oggi, la teoria più riconosciuta riferisce che Ophir era probabilmente un insediamento dei Tanyavo fondato circa 2500 anni fa, quando le prime popolazioni austronesiane iniziarono a insediare l’Ausonia; questo giustificherebbe persino il nome "Azania" come corruzione greca di "avo tani-ay", il nome che gli austronesiani davano alle loro terre che sembravano essere caratterizzate da "alte pianure"; Ophir stessa, arroccata su alte scogliere, probabilmente incoraggiò tale toponimia.
    Pertanto, i coloni più antichi di Ausonia sarebbero stati i Tanyavo, un ramo delle onde migratorie austronesiane provenienti da sud-est che interessarono l’isola circa un millennio e mezzo fa; le tracce più antiche di insediamenti umani sulle isole si possono trovare lungo tutta la costa occidentale dell'isola, anche se di tali insediamenti sembra che solo Ofir sia sopravvissuta fino ai giorni nostri, dal momento che Damasina, Fipetrahana (Moncale), Serenana e Dankarena (Prospera), le città Tanyavo più emblematiche di oggi, sono apparse tutte nel Medioevo. Forra sembra quindi essere il più antico insediamento umano sull'isola abitato senza interruzioni, nonché una delle città più antiche del mondo.

    I Qarmati

    Conquistata dai Sasanidi nel 496 a.C. e trasformata in un avamposto commerciale persiano, nel 651 a.C. Farrad (come i persiani chiamavano Ofir, da un antico termine che significa "brillante") si ritrova ultimo residuo dell'impero una volta che questo cade contro gli arabi; organizzata in una città-stato governata da mercanti zoroastriani persiani locali, Farrad non può impedire ai primi navigatori arabi che navigano dal sud-ovest di iniziare a insediarsi sulle coste occidentali dell'Ausonia, seguendo le antiche rotte commerciali di Ofir. Accanto a loro, una nuova concezione dell'Islam approda su un'isola il cui nome sembra simile al luogo di nascita di tale ideologia: durante tutto il X secolo infatti, i Qarmati di Al-Hasa (Media), una branca dei musulmani kharigiti, iniziano a diffondere le loro credenze in ciò che avevano identificato come una nuova terra promessa, una nuova Al-Hasa da convertire alla vera fede.
    Nel 976 a.C, scacciati dalle loro roccaforti in Media, i Qarmati emigrano ad est in Ausonia seguendo il loro mahdi (=guida) Shahryar Esfahani, un giovane e carismatico chierico persiano che naviga attraverso il mare per fondare il nuovo Madiato di Al-Hasaniya.
    Inizialmente basato nell'insediamento del "porto bianco" Marsa al-Abjad (oggi Abido), alla foce del fiume Khader e in rapida espansione grazie ai commerci tra le fertili pianure del Khader (termine che significa "verdeggiante" in arabo) e le rotte più brevi attraverso il mare dirette in Manai e Minori, il madiato qarmata combatte numerose battaglie o "jihad" contro Farrad, riuscendo infine a conquistarla nel 990 a.C. e ad islamizzarla, rendendola la nuova capitale del madiato nonché il suo primo luogo santo.

    Lo stato qarmata

    Lo scopo dei Qarmati era quello di costruire una società basata sulla fede e sull'uguaglianza sociale. Lo stato era governato da un consiglio di sei persone (il "majlis"), con un leader che era un "primo tra pari" ovvero il mahdi ("guida") quale riferimento spirituale superpartes; sembra che anche alle donne fosse permesso partecipare al consiglio, sebbene fossero ancora escluse dalla carica di mahdi.
    I Qarmati erano organizzati come una società esoterica, sebbene non come una società segreta: le loro attività erano pubbliche e ampiamente pubblicizzate, ma i nuovi membri dovevano sottoporsi a una cerimonia di iniziazione che comprendeva sette diverse fasi. In una sorta di eco del pensiero ciclico mazdeano, la visione del mondo dei Qarmati si riferiva alla ripetitività ciclica di ogni fenomeno in cui ogni evento si ripeteva a cadenza regolare.
    La terra che i Qarmati governavano era estremamente ricca, tuttavia l'economia era fortemente e incoerentemente governata da un sistema schiavista favorito dalla vicinanza alle coste mediane.

    Il periodo Shirazi

    Nei primi anni del II millennio a.C., altri insediamenti commerciali arabi e persiani iniziano ad apparire sulla costa della Media settentrionale e sulle isole che la fronteggiano, in particolare Zanzibar, Kilwa, le Comore, e anche Amirante e Ausonia stessa; ciò dà inizio a quello che sarà conosciuto come il periodo Shirazi, da Shiraz, nella regione persiana di Fars, che si afferma sia il luogo di nascita di molte famiglie al potere in tali insediamenti.
    Nella Media continentale orientale l'interscambio culturale e linguistico con le popolazioni Bantu locali dà origine alla cultura e alla lingua swahili. Questi insediamenti diventano sempre più ricchi e importanti grazie alle rotte commerciali che portano oro, avorio e altre risorse dalla Media al Minori e al Manai, fino all'India e alla Cina. Tra il XIII e il XVI secolo oltre 30 di questi insediamenti si sviluppano in vere e proprie città-stato, ognuna delle quali ha il suo sultano. Kilwa diventa uno dei centri più importanti della regione ed è ricordata nelle storie del viaggiatore berbero Ibn Battuta come una delle città più belle e più ricche del mondo.
    Dall'altro lato, gli insediamenti costruiti sulla costa occidentale dell'Ausonia come Ghanima (fondata come Ghania, "la ricca", e poi ribattezzata Ghanima, "bottino di guerra") e Dar-al-Bahri ("la casa dei mare”, nota anche come Darbar, “la corte” in persiano e in seguito ribattezzata Dhahabi, “la dorata”) cade immediatamente sotto il dominio dell’Hasaniya, dando origine ad un regno relativamente grande, centralizzato e stabile in contrapposizione alla pletora di piccoli sultanati e città-stato della costa occidentale mediana.
    Nel 1130 la capitale del madiato viene spostata da Farrad a Dhahabi, più vicina alle principali rotte commerciali e al confine con l'unica altra potenza con cui Hasaniya doveva condividere l'isola: il regno dei Tanyavo (o "regno degli altipiani”), di cultura austronesiana ed animista, contro il quale il mahdi lancia una serie di jihad riuscendo tuttavia a conquistare solo il resto della costa occidentale fino a Fipetrahana ("l'approdo” in malgascio), mentre i Tanyavo mantengono la quasi totalità del altipiani e della costa orientale da Dankarena ("la ricca", in seguito Prospera) fino a Serenana, "il porto" della capitale Damasina. Questi due regni tuttavia, nonostante la rivalità e il reciproco desiderio di annettere l'altro e unificare l'isola, attraverseranno anche periodi di relativa pace con conseguenti fiorenti scambi economici e culturali; è durante uno di questi periodi, nel XV secolo, che i primi esploratori maioriani raggiungono i sultanati della Media orientale.
     
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